è vuoto
è vuotoStatua della vittoria alata di Samotracia, in alabastro, antiche rovine del museo del Louvre, altezza: 35 cm, larghezza: 16 cm, profondità: 21 cm, peso: 1940 g, un monumento commemorativo di Rodio Il santuario ary a Samotracia fu consacrata ai Cabeiri, divinità della fertilità il cui aiuto fu invocato per proteggere i marittimi e per concedere la vittoria in guerra. È stato anche suggerito che questo monumento fosse dedicato dai Rodiani in commemorazione di una specifica vittoria navale. Il tipo di nave raffigurata e il marmo grigio utilizzato per la prua e la base della statua suggeriscono entrambi che questa è davvero una creazione rodia. Se è associato a una grande vittoria navale di Rodia, l'opera può essere datata al II secolo a.C. sarebbe stata eretta in onore della battaglia di Myonnisos, o forse la vittoria di Rodia a Side nel 190 a.C. contro la flotta di Antioco III di Siria. Un'opera ellenistica intrisa di tradizione La vittoria alata di Samotracia è uno dei capolavori della scultura ellenistica. La figura crea un effetto a spirale in una composizione che si apre in varie direzioni. Ciò è ottenuto dagli angoli obliqui delle ali e dal posizionamento della gamba sinistra, ed enfatizzato dall'abbigliamento che soffia tra le gambe della dea. Il corpo femminile nudo è rivelato dalla trasparenza del panneggio bagnato, molto alla maniera delle opere classiche del V secolo a.C., mentre il cordone indossato appena sotto il seno ricorda uno stile di abbigliamento popolare a partire dal IV secolo. Nel trattamento della tunica - a volte spazzolando contro il corpo, a volte fluttuando nel vento - lo scultore è stato straordinariamente abile nel creare effetti visivi. La ricchezza decorativa, il senso del volume e l'intensità del movimento sono caratteristici di uno stile rodiano che prefigura le creazioni barocche della scuola Pergamena (180-160 a.C.).