Paolo B.
Recensito in Italia il 30 marzo 2024
Premetto che questa mia recensione della nuova OM-I Mark II è lunga; un prodotto del genere, a mio avviso, non può essere liquidato in poche righe.Prima di spendere quasi 3.000 Euro io vorrei sapere, da chi ha già la macchina, come funziona concretamente, sotto ogni aspetto ed in ogni contesto possibile.IN SINTESILa macchina ha 7 pregi principali che sono:- l’eccezionale auto focus;- la velocità e reattività generale;- la stabilizzazione ai vertici assoluti;- la qualità costruttiva;- la vastissima dotazione di funzioni di tipo computazionale;- l'eccellente qualità dei suoi file JPG, che hanno colori belle ed eccezionalmente fedeli;- la bassa quantità di rumore dei file RAW.I due aspetti che potrebbero sembrare meno convincenti sono la dimensione del sensore 4/3, che può essere considerato piccolo per una macchina di questo prezzo, e la risoluzione limitata a 20 Mpixel.E' chiaro che una full frame, reperibile sostanzialmente allo stesso prezzo, offre inevitabilmente una qualità d'immagine maggiore.Ma nell’uso reale questi i limiti del sensore m4/3 risultano molto ridimensionati, perché la tecnologia impiegata li compensa in buona parte (la modalità “Scatto ad alta risuluzione” consente di avere immagini da 50 Mpixel a mano libera e da 80 su treppiede; la tecnologia del sensore compensa gran parte del divario qualitativo rispetto ad un sensore full frame, persino nelle immagini notturne).Inoltre, le dimensioni ridotte del sensore rendono le ottiche di questa fotocamera molto più leggere e compatte rispetto agli equivalenti a pieno formato.Nel complesso, stante la sue eccellenti prestazioni complessive, si può definire la OM-I Mark II una sorta di Nikon Z9 o Sony Alpha 1 in formato ridotto.L'opportunità di acquisto della OM-1 Mark II, quindi, è una questione determinata in larga misura dalle esigenze personali; quel che è certo è che, comunque, se la si sceglie per la sua velocità, per la stabilizzazione, per la leggerezza del suo corredo oppure per le notevoli capacità di fotografia computazionale, le rinunce che si fanno in termini di qualità d'immagine sono relative e certamente non fondamentali.CORPO MACCHINALa qualità costruttiva della OM-I Mark II è di ottimo livello. Il corpo è robusto e sigillato praticamente ovunque, inclusi i vari sportelli. L’ergonomia dell’impugnatura della OM-I Mark II è molto valida ed è tra le migliori provate.La macchina non è piccola, soprattutto per essere dotata di un sensore in formato 4/3, risultando poco più compatta della Sony a7-IV, che però ha un sensore di superficie quadrupla.La slitta flash ha una costruzione totalmente in metallo, pregio da non sottovalutare.CONNETTORILa dotazione è abbastanza ricca.Oltre al doppio slot UHS-II, si segnala la presenza di:- due connettori per l’ingresso e l’uscita audio, che però sono entrambi da 2,5 mm;- presa HDMI per l’uscita video e audio, che però è di tipo MINI;- presa USB-C con supporto Power Delivery per la ricarica, ma anche l’alimentazione diretta della fotocamera;- presa del controllo remoto.COMANDIE’ una fotocamera che dispone del classico selettore PASM e di due ghiere, ma anche di una nutrita serie di pulsanti ed un paio di leve, che offrono un buon livello di personalizzazione.Alcuni comandi, però, ammettono una configurazione solo parziale, tra alcune funzioni della macchina, così, ad esempio il pulsante ISO, la levetta intorno al pulsante AEL ed il doppio pulsante sulla spalla superiore sinistra della fotocamera.In ogni caso, impiegando un po’ di tempo è possibile raggiungere una configurazione della macchina corrispondente alle esigenze personali, almeno in larghissima misura.A quanto detto fa eccezione un aspetto che proprio non mi convince, ossia il comando di accensione posto sulla sinistra, a mio avviso poco pratico.MENU E FUNZIONIRicco di opzioni, il menù consente di personalizzare quasi tutto.L’ho trovato organizzato piuttosto bene ed intuitivo, anche grazie all’uso di schede colorate in base ai gruppi di funzioni.Tra l’altro, a differenza di quanto accade con Sony, è possibile personalizzare la OM-1 II in modo che sul display ed il mirino elettronico siano attivi contemporaneamente sia la livella elettronica, sia l’istogramma.Le funzioni disponibili sono veramente tante e molte di esse realizzano la cosiddetta fotografia computazionale, in cui l’elaborazione software di scatti multipli costituisce una parte molto rilevante del risultato; ne sono esempi lo scatto ad alta risoluzione, la modalità ND Live (che simula un filtro neutro) e quella GND Live (che addirittura simula un filtro neutro graduato), lo Stack di messa a fuoco (che incrementa la profondità di campo combinando più immagini), oltre ai più diffusi HDR e esposizione multipla.SENSOREE’ un gioiello incastonato in questa macchina e costituisce il pezzo forte del prodotto.Il sensore è in formato 4/3 (che ha superficie di circa ¼ rispetto al full frame 35 mm), BSI (ossia retroilluminato, con la circuiteria montata posteriormente), STACKED (ossia con memoria installata sul sensore stesso per massimizzarne le prestazioni di lettura) e dotato di ben 1053 sensori a rilevamento di fase per l’autofocus (che rilevano anche il contrasto, comunque).In sostanza, impiega la migliore tecnologia attualmente disponibile, il che consente di compensare in larga misura il divario dimensionale rispetto al full frame.Il sensore della Sony a7-IV (che ho) rimane superiore, ovviamente, sia nella gamma dinamica, sia nella resistenza al rumore; tuttavia, quest’unità (che è pur sempre un prodotto Sony) riesce ad avvicinarsi parecchio nella qualità d’immagine generale. Quel che mi ha sorpreso è soprattutto la ridotta quantità di rumore che il sensore produce a sensibilità elevate, come si dirà tra poco.Dove il sensore stacked eccelle, però, è nella reattività e velocità, che sono su livelli eccezionali.Velocissimo è lo scatto a raffica (50 fps con autofocus, sebbene non con tutte le ottiche, 120 fps con fuoco fissato sul primo fotogramma) e rapidissimo è l’autofocus.Riguardo alla risoluzione, questa risulta limitata a 20 Mpixel: nella gran parte degli usi bastano ed avanzano ed in effetti non siamo lontani dai 24 Mpixel di tanti validi sensori full frame (come quello montato su a7-III o Lumix S5).RESA AD ISO ELEVATIOM Digital Solutions sostiene che l’alta tecnologia del sensore gli consenta di eguagliare la resistenza al rumore dei sensori full frame.Nell’uso concreto si può verificare empiricamente che non è proprio così, ma che ci siamo quasi. Le prestazioni di questa fotocamera sono eccezionali e non lontane da quelle di un modello a pieno formato: il rumore prodotto è molto contenuto, con solo la profondità cromatica a mostrare qualche limite in più.In effetti, le fotografie notturne risultano molto buone anche a 12.800 ISO; ripulendole con un valido algoritmo di riduzione del rumore come quelli attualmente integrati in Lightroom oppure in DXO Photolab 7, anche a 25.600 ISO le immagini sono buone e persino quelle a 51.200 ISO risultano spesso del tutto convincenti.Direi che come qualità d’immagine ad ISO elevati siamo allo stesso livello di un eccellente sensore APS-C come il Sony 24 Mpixel della serie a 6100-a6600 ed addirittura un gradino al di sopra del Fujifilm 26 Mpixel della X-T4, che alzando la sensibilità soffre ben di più.Nel complesso sono stupito dalla resa di questa OM-1 II.RESA CROMATICAOlympus è sempre stata, a mio avviso, il produttore con la migliore scienza del colore: ho avuto varie Olymous Camedia, vent'anni fa, ed erano già notevoli. Più di recente, la OM-10 Mark III, modello entry level, mostra una resa cromatica invidiabile.La OM-1 II non fa eccezione ed, anzi, è ancora migliore: i colori sono naturali, mai troppo saturi, piacevoli e senza dominanti cromatiche, con una versatilità di impiego rara a trovarsi.Ho eseguito delle calibrazioni con l'X-Rite Color Checker e con DXO Photolab 7 (che dispone del sistema di calibrazione integrato per le mire di alcuni produttori), ma anche direttamente in Ligtroom con l'apposito plug-in: in entrambi i casi è emerso che la la correzione applicata è minima e che, quindi, le tinte prodotte direttamente dalla fotocamera sono prossime alla perfezione.Ovviamente, la resa varia in base alla modalità scelta (quella naturale e quella vivida non sono uguali), ma le differenze stanno quasi esclusivamente nella diversa saturazione, senza che si riscontri il forte viraggio delle tinte che si rileva per tanti altri produttori.GAMMA DINAMICADirei che siamo a livello dei migliori sensori APS-C.Grazie anche al ridotto rumore, il recupero nelle ombre è notevole; molto buono è anche quello nelle alte luci.Va tenuto conto che questa valutazione è provvisoria, dato che i file RAW della OM-1 Mark II sono attualmente supportati ufficialmente solo da DXO Photolab 7, con cui danno ottimi risultati, ma sono riuscito comunque ad aprirli anche con Lightroom e ACR, sebbene con risultati non sempre perfetti per un eccesso di contrasto. Eseguendo la calibrazione con il Color Checker, come detto sopra, i risultati sono diventati ottimi, proprio per la più equilibrata gestione di ombre ed alte luci.ESPOSIZIONE AUTOMATICAOttima; non sbaglia praticamente mai.Anche le condizioni più critiche sono gestite molto bene.OTTURATORE MECCANICOHa un suono contenuto e piacevole.Non produce vibrazioni sulla macchina e quindi non compromette il risultato delle pose.E’ possibile anche attivare la modalità totalmente silenziosa, con otturatore elettronico; trattandosi di un sensore stacked, non si danno problemi né di profondità cromatica, che rimane a 14 bit per colore, né di “rolling shutter”.Peccato che OM D. S. non abbia introdotto la possibilità di lasciare chiusa la tendina quando la macchina è spenta, funzionalità che avrebbe impedito l’ingresso di polvere durante il cambio delle ottiche.AUTOFOCUSE’ eccellente sotto tutti i punti di vista e costituisce un riferimento assoluto per velocità e precisione.Sorprende per l’efficacia con cui aggancia il soggetto, anche in condizioni di illuminazione difficili ed anche in presenza di rapidissimi movimenti. Il tracciamento è eccezionale e quasi infallibile.L’autofocus riconosce gli occhi di persone, animali ed uccelli, mantenendo agganciato il soggetto persino quando la testa gira dal lato opposto, ma anche la sagoma di autovetture, aerei e treni.Il normale (e validissimo) tracciamento generico AF-C-TR è disponibile solo quando la rilevazione del soggetto è disattivata, ma è comunque eccezionale.STABILIZZAZIONEE’ l’aspetto della OM-1 Mark II che sorprende di più in assoluto.Secondo le specifiche dovrebbe essere il sistema più efficiente di tutta la produzione mondiale, con ben 8,5 EV di efficacia.Non posso che confermare la straordinaria efficacia del sistema, che è di gran lunga il migliore che io abbia provato. Dalle prove empiriche che ho eseguito, la stabilizzazione consente di allungare di almeno 6 stop il tempo di posa a mano libera.L’efficacia della stabilizzazione è molto migliore rispetto a quella della Sony a7-IV, che non è un gran che, ma è anche sensibilmente migliore di quella della Fujifilm X-T4, che invece è molto valida.Lo stesso deve dirsi anche in ambito video, dove le differenze a favore della OM-1 Mark II sono ancora più marcate. Con la sola stabilizzazione “meccanica” i filmati risultano molto stabili, i migliori che abbia mai visto; spesso sembra che la fotocamera sia montata su un gimball. Ma attivando anche la stabilizzazione elettronica si raggiungono risultati impensabili, a prezzo di una lieve riduzione del campo inquadrato.EVFEccellente. Ha risoluzione elevata, addirittura maggiore di quello montato dalla Sony a7-IV.Nei fatti è un mirino di grandissima qualità, soprattutto per la fedeltà di riproduzione in anteprima della scena che sarà fotografata.E’ un’unità che offre una visione ampia e nitida, che non sfigurerebbe su una full frame di alta gamma.DISPLAYOttimo. Nitido, con buona risoluzione e fedeltà cromatica perfetta.La funzione tattile è valida, rapida e precisa.Il sistema d’incernieratura su tre assi non è gradito a tutti, ma questa soluzione sta ormai diventando lo standard ed offre effettivamente dei vantaggi.CONNESSIONE BLUETOOTH E WIFIBuono il sistema di connessione all’applicazione (ho provato quella per Android) che si avvale di un trasmettitore Bluetooth a bassa energia per un collegamento costante ed automatico con lo smartphone (che ovviamente deve avere il BT attivo).Viene avviata automaticamente la connessione WIFI non appena l’utente avvia un’operazione che la richiede, come il trasferimento di immagini, oppure il controllo remoto della fotocamera da applicazione.Peraltro, il collegamento tra smartphone (Samsung Galaxy A52) e fotocamera in pochi istanti e rimane abbastanza stabile, con solo qualche occasionale difficoltà.USO FOTOGRAFICOPur se con soli 20 Mpixel, la OM-1 Mark II offre una qualità d’immagine che è appannaggio di fotocamere con sensori ben più ampi. Sorprendentemente la qualità d’immagine è risultata migliore di quella offerta dalla Fujifilm XT-4, soprattutto nella resa notturna, ma anche in quella diurna.Il full frame della Sony a7-IV rimane superiore, ma in molte situazioni la differenza dimensionale del sensore 4/3 è quasi annullata dalla tecnologia di vertice adottata.Eccellono, inoltre, i file JPG prodotti dalla OM-1 Mark II, che a mio avviso sono i migliori in assoluto per resa cromatica, corretta esposizione e bilanciamento generale dell’immagine.Aggiungendo una stabilizzazione da primato, una velocità di scatto impareggiabile ed un autofocus che si colloca ai vertici per precisione e rapidità, si ottiene un prodotto molto versatile.Va anche tenuto conto che il ridotto formato del sensore consente di avere obiettivi di piccole dimensioni, a tutto vantaggio della trasportabilità ed anche del costo.UTILIZZO VIDEOIl comparto video presenta molte luci e qualche ombra.La dotazione di funzionalità è notevole, con possibilità di registrare clip anche a 60p a 10 bit con codec H265 e con gamma OM-LOG400 oppure HLG, in ogni caso con gamut REC-2020.Non mancano lo zebra pattern regolabile dall’utente, l’istogramma e la visualizzazione in REC709 direttamente nel mirino.La ripresa a 60p è sfrutta l’intera dimensione del sensore ed è di ottima qualità, dato che si tratta di una risoluzione 5K poi scalata a 4K-UHD o C-4K.Purtroppo, il codec H265 consente un bitrate di 153 Mbps, che non è moltissimo; il codec H264 sale a 202 Mbps ma registra solo ad 8 bit. La compressione All-Intra è disponibile solo per la risoluzione Full-HD, mentre per i 4K e C-4K la LongGOP è l’unica disponibile.Per confronto, la Fujifilm X-T4 ha maggiore flessibilità di ripresa, permettendo all’utente di scegliere praticamente qualunque combinazione desideri tra codec H264 e H265, compressione All-I o L-GOP, bitrate di 400, 200 o 100 Mb/s.Altro limite della OM-1 Mark II è che il sotto campionamento del colore è limitato al 4:2:0, mentre la Sony a7-IV arriva a 4.2.2.; inoltre, la gamma dinamica trattenuta dalla gamma OM-LOG400 non è così elevata come quella dell’SLog-3.Al di là dei limiti tecnici, comunque, la OM-1 Mark II produce degli ottimi video; l’eccezionale stabilizzazione contribuisce alla percezione di qualità.AUDIOI microfoni integrati producono buoni risultati.Risultati ovviamente migliori si ottengono mediante un microfono esterno dedicato. A questo riguardo, la macchina dispone di prese 2,5 mm sia per l’ingresso microfono, sia per l’uscita dedicata al monitoraggio audio; servono, pertanto, degli adattatori 3,5 mm.SCHEDE SDIl doppio slot UHS-II è un pregio, sia per quanto concerne l’utilizzo fotografico, in cui la velocità permette di sfruttare lo scatto in sequenza ad alta velocità, sia in ambito video, per poter registrare con i bitrate più elevati.La macchina, comunque, non è molto esigente: si accontenta anche di schede UHS-I U3, pure per la registrazione video a 10 bit, dato il bitrate non molto elevato.OTTICAA questo riguardo non posso che scrivere alcuni cenni, rimandando ad una recensione specifica relativa la solo obiettivo.Lo Zuiko 12-40 f/2.8 PRO II è effettivamente un’ottica professionale: ha una costruzione metallica di alto livello, è totalmente tropicalizzato ed ha ghiere con movimenti fluidi e precisi come pochi.Il selettore per passare dalla focheggiatura automatica a quella manuale è una soluzione tecnica davvero ingegnosa e comoda.L’obiettivo è nitidissimo anche a tutta apertura ed a tutte le focali; ha pochissima distorsione, corretta automaticamente; è pressoché esente da aberrazione cromatica; soffre pochissimo di flare; non sembra presentare astigmatismo o difetto di coma.Presenta pure delle discrete prestazioni marco ed è abbastanza luminoso da permettere anche l’utilizzo notturno.Considerando che pesa meno di 400 g, direi che è un prodotto eccezionale.ASPETTI NEGATIVI E MANCANZELa OM-1 Mark II è un grandissimo prodotto, che però potrebbe essere ulteriormente migliorato.Alcuni miglioramenti potrebbero essere apportati con un semplice aggiornamento del firmware, ad esempio consentendo di configurare a piacere alcuni pulsanti che adesso sono limitati (quello ISO, il doppio pulsante sulla spalla sinistra) ed incrementando il bitrate delle registrazioni video.Altri intervenendo sulla dotazione: una sola batteria e nessun caricabatterie sono veramente poco per una fotocamera di questo prezzo; il piccolo flash FL-LM3 potrebbe essere fornito in dotazione, così come accadeva su altri modelli del marchio.PREZZO2.999 Euro per una m4/3 non sono pochi, ma va considerato che nella dotazione è incluso l’ottimo obiettivo Zuiko 12-40 f/2.8 II PRO, che è un bel valore aggiunto.Il prezzo solo corpo è di ben 2.399 Euro. Se è vero che il prodotto è di gran valore sia per la qualità costruttiva, sia per le elevatissime prestazioni a tutto tondo, è anche vero che per quella cifra si acquistano parecchie full frame, come Sony a7-IV, Nikon Z6-II, Canon R6-II o Panasonic S5-II: come noto, un sensore più grande raccoglie più luce ed inevitabilmente produce immagini migliori, soprattutto in condizioni critiche.Tuttavia, nessuna delle fotocamere suddette offre un sensore stacked con le conseguenti velocità di scatto.La Fujifilm X-H2S è l’unica proposta che adotta un sensore con tale tecnologia a prezzo praticamente identico: ha un sensore APS-C, più ampio del m4/3, e migliori specifiche video, ma lo scatto a raffica è meno rapido e l’autofocus non dispone nemmeno della metà dei sensori di fase della OM-1 Mark II. Quest’ultima, quindi, riveste il massimo interesse proprio per chi necessiti delle migliori prestazioni velocistiche.Inoltre, va anche tenuto conto che la gamma di obiettivi OM ed Olympus comprende una moltitudine di prodotti dalle grandi prestazioni ottiche, ma da peso, dimensioni e prezzo contenuti, cosa che non sempre si può dire per Fujifilm, né per altre marche.L'opportunità di acquisto della OM-1 Mark II, quindi, è una questione determinata in larga misura dalle esigenze personali; quel che è certo è che, comunque, se la si sceglie per la sua velocità, per la stabilizzazione, per la leggerezza del suo corredo oppure per le notevoli capacità di fotografia computazionale, le rinunce che si fanno in termini di qualità d'immagine sono relative e certamente non fondamentali.Allego alcune fotografie di esempio. Quella notturna, ad esempio, è una vista di Caorle (VE) scattata a mano libera a 12.800 ISO con il 12-40 f/2.8 II PRO.
Jones el Descubridor de los mejores productos
Recensito in Spagna il 4 aprile 2024
Se trata de la nueva cámara OM SYSTEM OM-1 Mark II con el objetivo M.Zuiko Digital 12-40mm f2.8 Pro II.Es una evolución significativa de su predecesora, la Mark I, destacando principalmente por mejoras tecnológicas y de rendimiento. La diferencia más notable reside en su sensor: la Mark II utiliza un sensor de 20 megapíxeles apilado y retroiluminado que mejora la captura de luz y la calidad de imagen, especialmente en condiciones de baja iluminación, superando al sensor de la Mark I. Además, la estabilización de imagen en la Mark II se ha perfeccionado, ofreciendo hasta 7.5 pasos de compensación, lo que facilita la captura de imágenes nítidas sin trípode. En términos de velocidad, que explicaré luego, también su sistema de enfoque automático ha sido optimizado para ser más rápido y preciso, lo que está genial para la fotografía de acción y naturaleza.El corazón de la OM-1 Mark II es su sensor apilado de 20 MP BSI (Back Side Illuminated). Esta tecnología de sensor apilado permite una lectura de datos más rápida y eficiente, lo que resulta vital para la reducción de ruido en imágenes de alta ISO, mejora en la velocidad de disparo continuo y un enfoque automático más ágil y preciso. La iluminación trasera (BSI) mejora significativamente la captura de luz, ofreciendo un rendimiento superior en condiciones de baja iluminación.La estabilización de imagen de 5 ejes en la cámara es un punto fuerte, ofreciendo hasta 7,5 pasos de compensación en combinación con lentes compatibles. Esto no solo beneficia la fotografía en condiciones de poca luz, permitiendo exposiciones más largas sin el uso de trípode, sino que también es una gran ventaja para la grabación de video, asegurando tomas estables y suaves incluso en movimiento.El objetivo M.Zuiko Digital 12-40mm f2.8 Pro II es bastante versátil gracias a su rango focal equivalente a 24-80mm en formato 35mm, abarcando desde gran angular hasta teleobjetivo medio. La apertura constante de f2.8 ofrece un excelente rendimiento en situaciones de baja luz. Su construcción sellada contra el polvo, las salpicaduras y la congelación lo hace perfecto para fotógrafos de aventura y naturaleza.Tiene un diseño compacto y ligero, típico del sistema Micro Cuatro Tercios, sin sacrificar la ergonomía. Los botones y diales están dispuestos de manera intuitiva para un rápido acceso a las configuraciones más importantes. Esto es muy útil en situaciones de rápido cambio donde ajustar rápidamente los parámetros sin perder el enfoque de la acción es crucial.Está pensada para mejorar su rendimiento en condiciones adversas. Gracias a su construcción robusta y sellado contra las inclemencias del tiempo, la OM-1 Mark II es una cámara que puedes llevar a casi cualquier entorno sin preocuparte. Esto, combinado con la estabilización de imagen, te permite capturar imágenes de alta calidad incluso en condiciones difíciles.El sistema de autofoco es rápido y preciso, con capacidades avanzadas de seguimiento de sujetos, lo que la hace increíble para fotografía de deportes, vida salvaje y acción. Tiene una capacidad de disparo continuo a alta velocidad impresionante, lo que te permite capturar el momento perfecto.Aprender a usar la OM SYSTEM OM-1 Mark II aunque inicialmente el número de funciones y configuraciones personalizables puede parecer angustioso, especialmente para los novatos o quienes vienen de cámaras más simples, la interfaz de usuario es intuitiva una vez que se le dedica tiempo. La disposición ergonómica de botones y diales facilita un aprendizaje progresivo y práctico, permitiendo adaptarte rápidamente y empezar a experimentar con diferentes estilos de fotografía. Además, la OM-1 Mark II está bien respaldada por una comunidad en línea activa y recursos de aprendizaje que te pueden ayudar a acelerar el proceso de familiarización, convirtiéndola en una cámara que, si bien posee una curva de aprendizaje, es accesible y sumamente gratificante de dominar con un poco de práctica y paciencia.Es una cámara altamente capaz que combina tecnología de sensor avanzada, una estabilización de imagen sobresaliente y un objetivo versátil y de alta calidad en un paquete compacto y robusto. Es ideal para fotógrafos profesionales y aficionados. Es una cámara fabulosa para los trotamundos fotográficos como yo.Espero que mis comentarios 📝 os resulten útiles 👍 y entretenidos. Gracias por leerme 😊👌