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Canne al vento letto da Michela Murgia. Audiolibro. CD Audio formato MP3

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michele
Recensito in Italia il 14 aprile 2025
Bel libro di tempi passati
Lorenzo Ferri
Recensito in Italia il 21 febbraio 2024
In corso di lettura.
giad
Recensito in Italia il 28 giugno 2023
La grande scrittrice sarda in questo libro, che viene considerato come il suo capolavoro, già nel titolo intende rappresentare la fragilità della condizione umana. Gli esseri umani come delle canne in balìa del destino, una similitudine che aveva già rappresentato dieci anni prima in un suo precedente romanzo, Elias Portulu. Molto bello e suggestivo.
Leonardo G.
Recensito in Italia il 3 gennaio 2023
Ottima edizione, super economica ma veramente ben fatta, l'unico neo è che il carattere è leggermente piccolo ma per questo prezzo si accetta tutto.Il pacco è stato recapitato nei tempi previsti e in perfette condizioni.
Cliente
Recensito in Italia il 21 giugno 2022
Romanzo che affianca a descrizioni dettagliate e coinvolgenti del paesaggio e della natura della Sardegna una serie di personaggi dal carattere ben preciso, senza incertezze nel loro essere immutabili nel tempo.Indimenticabile la figura del servo Efix, il vero protagonista del romanzo, che si sviluppa attorno ai rapporti di questo personaggio con tutti gli altri protagonisti della storia. Libro da leggere, anche se risale a tanti anni fa.
VILE
Recensito in Italia il 12 dicembre 2022
L'ho regalato a mia sorella in quanto costava molto meno su amazon rispetto a quelli che volevano venderle a scuola. Posso dire che il libro si presentava bene. Abbiamo scelto la copertina flessibile ma è perfetta comunque, resistente.
TISSY
Recensito in Italia il 30 giugno 2020
Nulla da eccepire su un classico della letteratura moderna. Ho letto questo libro tanti anni fa ed oggi l'ho riacquistato perché assegnato come lettura per le vacanze a mia figlia di 13 anni ( lo trovo prematuro per questa età). Ma non volendo spendere troppi soldi perché sapevo che in vacanza al mare la mia ragazzina l'avrebbe distrutto portandolo ovunque nello zainetto ho acquistato la versione economica e devo dire che proprio non ci siamo. Ok 5 euro ma l'impaginazione e le dimensioni della scrittura sono assurde. Impossibile leggere un carattere di talare minuscola portata.Alla fine dovrò acquistarne un altro e mi sarò ritrovata a spendere più di quanto non volessi al principio.Non COMPRATE questa versione, con qualche euro in più godrete di una buona lettura!
ADV
Recensito in Italia il 30 giugno 2018
Sono tutti canne al vento i personaggi di questo romanzo, ambientato nel cuore della Sardegna rurale più ancestrale e superstiziosa.Il sacro e il profano qui si mescolano in un’eterna danza dove l’aspetto magico prende il sopravvento, rendendo più ataviche le paure dell’uomo, più terrene le sue mancanze e le sue colpe, senza che ci sia bisogno di scomodare il divino, ma con un occhio di riguardo ai folletti, alle janas, agli spiriti dei morti, veri timonieri della sorte dei protagonisti. La storia si dipanerà, del resto, in una continua dicotomia, tra colpa ed espiazione, tra acuto desiderio e morigerazione, tra libertà guadagnata con il sangue e schiavitù autoimposta, tra penuria di mezzi e compensazioni fatte di cambiali pagate a caro prezzo. Al di là della trama, affidata alle vicende delle sorelle della famiglia Pintor e osservate attraverso gli occhi del fedele servo-pastore Efix, ciò che emerge è la spartana gestione dei sentimenti e dei rapporti tra paesani, la durezza della vita insulare, fatta di isolamento ed estraneità alla storia italiana del tempo, soprattutto da parte delle donne Pintor, segregate come in un convento nella quieta abitudinarietà di una lenta decadenza. E lento sembra essere anche lo svolgersi delle stagioni, lo scorrere del tempo nel paesello di Galte, chiuso nel suo medievale comportamento, fermo alla divisione tra servi e baroni, tra mendicanti e religiosi appena tratteggiati che, attraverso processioni e liturgie, scandiscono i momenti importanti della vita di tutti. Eppure, nel suo rallentato divenire, questo angolo di globo diventa il luogo universale, la terra di tutti e nessuno, nutrice di sentimenti primordiali e per questo Itaca a cui ogni Ulisse di turno necessariamente torna per trarne conforto e sostegno o addirittura espiazione.Ritrovo nella Deledda descrizioni dal gusto poetico, l’uso abbondante di figure retoriche e anacronie, uno stile tipico del periodo in cui scrive, ma che rimane fresco e scorrevole anche ai giorni nostri.

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